Rubrica: SIMBOLI

I fischi

I fischi sono quanto di peggio possa capitare a un attore durante uno spettacolo.

Sono segno di disapprovazione, di critica estremamente negativa.

Ma da dove deriva questa consuetudine?

Probabilmente da un passo della Bibbia, precisamente dai versetti dal 6 all'8 del nono capitolo del "Libro dei Re", quello in cui si racconta del Re Salomone e della costruzione del Tempio di Gerusalemme:

 

"Ma se voi e i vostri figli vi ritirerete dal segurmi, se non osserverete i comandi e le mie leggi che io vi ho proposto, se andrete a servire altri dei e a prostrarvi davanti ad essi, allora eliminerò Israele dalla terra che ho dato loro, rigetterò da me il tempio che ho consacrato al mio nome; Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. Questo tempio sarà una rovina; chiunque vi passerà accanto resterà sbigottito, fischierà di scherno..." (La Sacra Bibbia, versione CEI 2008)

 

Nel mondo con tradizioni non ebraico-cristiane, infatti, i fischi non hanno lo stesso significato: in Giappone, ad esempio, l'attore più bravo e famoso viene accolto da bordate di fischi e da ogni genere di rumore, a significare l'apprezzamento del pubblico.

 

Nota di colore: nella Smorfia, i fischi a teatro corrispondono al numero 32.