Rubrica: CURIOSITA' STORICHE

La riforma del teatro

Nel 1750 Carlo Goldoni pubblica la sua prima raccolta di commedie.

Nella prefazione (chi vuole può leggersela tutta qui il grande drammaturgo veneziano illustra la sua "riforma" del teatro.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione rispetto al modo di fare teatro della Commedia dell'Arte, in cui gli attori erano super specializzati nell'interpretazione di un particolare personaggio e, soprattutto, non utilizzavano testi scritti, preferendo seguire i canovacci.

In pratica le recite erano "a soggetto": gli attori imbastivano gli spettacoli su una traccia, affidandosi all'improvvisazione sostenuta dal "mestiere" e dall'esperienza. Goldoni propone invece l'utilizzo del copione, ottenendo due risultati fondamentali: gli attori devono imparare la parte e i personaggi non sono più standardizzati come erano quelli della Commedia dell'Arte (lo Zanni, l'Innamorato, il Vecchio, la Servetta, il Dottore eccetera).

La riforma goldoniana faticò non poco ad affermarsi, soprattutto per l'opposizione degli attori che, abituati ai canovacci e poco inclini a imparare a memoria le parti scritte da un autore, tentarono di rifiutare questo nuovo sistema.