Rubrica: CURIOSITA' STORICHE

La maschera di Pulcinella

La maschera di Pulcinella, icona del Teatro Napoletano, ha ufficialmente una data di nascita precisa: fa la sua prima apparizione, infatti, nella commedia "La Lucilla costante con le ridicole disfide e prodezze di Policinella", di Silvio Fiorillo, pubblicata nel 1632.

Quello di Fiorillo era un Pulcinella diverso da come lo conosciamo oggi: era gobbo e magrissimo, portava un cappello bicorno, barba e baffi.

Solo verso la fine del XV secolo ha cominciato ad assumere l'aspetto che ha oggi.

La sua origine, però, è molto più antica: alcuni studiosi la fanno risalire al IV secolo avanti Cristo, a Maccus, personaggio delle Fabulae Atellane.

Anche Maccus vestiva di bianco, indossava una mezza maschera e rappresentava a volte il Satiro e altre volte il Servo.

Anch'egli "secondo Zanni", Pulcinella è la personificazione dell'abbandono popolaresco a tutti gli istinti: è pigro, vorace, perennemente affamato, opportunista, sfrontato, chiacchierone, bastonatore e bastonato, colui che, cosciente dei problemi in cui si trova, riesce sempre ad uscirne con un sorriso, prendendosi gioco dei potenti pubblicamente, svelando tutti i retroscena; ma allo stesso tempo può essere definito il prototipo del "doppio": tramite fra maschio e femmina, stupido e furbo, cittadino e campagnolo, demone e santo, saggio e sciocco.